I nostri terreni modello

Le Giacche Verdi Bronte (GV) con il supporto della Fondazione Manfred-Hermsen-Stiftung (MHS) hanno implementato in alcuni terreni siti in Bronte numerose misure inerenti l’agricoltura rigenerativa, con particolare focus sull’incremento della quantità di humus stabile nel suolo e il sequestro del carbonio in agricoltura. Contestualmente, ogni azione è seguita da uno studio su buone pratiche da adottare, in sinergia con l’Università di Catania, Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A).

Mappa 1

Le GV in tale opera coinvolgono tirocinanti e volontari internazionali, al fine di integrare le loro esperienze e i loro studi universitari su varie tematiche. Il fine ultimo è di proporre un nuovo modello agricolo basato sulla sostenibilità e l’agricoltura rigenerativa per gli agricoltori locali e mostrare semplici tecniche per coltivare in modo ecologico, nel rispetto del clima e della biodiversità. Il terreno fertile è un aspetto fondamentale in tal senso. In sinergia con l’UNICT sono state effettuate analisi del suolo e, per una comparazione dei risultati nell’arco di 10 anni, le stesse sono state effettuate in un terreno biologico certificato (G. Rizzo) e in uno convenzionale (M. Russo).

Mappa 2

Attualmente gestiamo 4 differenti terreni (vedi mappa sopra), tutti in Contrada Placa a Bronte, in provincia di Catania. Si tratta principalmente di uliveti, mandorleti e pistacchieti, ovvero i cultivar caratterizzanti dell’area. Il luogo, oltre al valore naturalistico e prettamente ambientale, è di significativa importanza sotto il profilo storico, essendo situato nell’areale del “Casale di Placa Baiana”, uno dei 24 villaggi (tra i pochissimi di cui si conservano tracce evidenti del passato) dalla cui riunione nacque Bronte. Nei pressi dei terreni gestiti dalle GV si possono ancora ammirare i resti della Chiesa di San Michele e il vecchio carcere.

Abbiamo lavorato su diversi metodi per migliorare la qualità del suolo:

Produzione di Terra Preta – Essa è in origine un terreno fertile della foresta pluviale. Per essere creata la Terra Preta ha bisogno del giusto mix di terra, letame animale e biochar. La maggior parte degli agricoltori locali brucia gli scarti di potatura direttamente sul campo, producendo molti gas serra nocivi. Un modo migliore per sbarazzarsi degli alberi tagliati è la produzione di biochar. Il biochar è una biomassa carbonizzata che si sviluppa quando il legno viene bruciato in modo incompleto. Il biochar sarà utilizzato come componente del fertile terreno di Terra Preta. Esso ha numerose caratteristiche che favoriscono la crescita delle piante: Può assorbire e immagazzinare grandi quantità d’acqua, in modo che le piante non si secchino velocemente. Inoltre, immagazzina le sostanze nutritive provenienti dal compost o dal concime liquido e le rilascia lentamente nel terreno. Nel complesso, quindi, migliora la qualità del suolo.

Piantumazione di siepi alimentari – Le siepi sono un ottimo modo per proteggere il suolo. Abbiamo inizialmente piantato siepi su quattro terrazzamenti/pendii.

Le siepi riducono l’erosione del suolo causata dal vento, riducendo la velocità del vento a livello del suolo e l’erosione dell’acqua sui pendii. Stabilizzano il suolo grazie alla penetrazione delle radici. Inoltre, le siepi immagazzinano CO2 e quindi contribuiscono a combattere l’effetto serra. Allo stesso tempo, le siepi hanno una grande importanza per la conservazione della natura e della biodiversità. Forniscono habitat a diverse specie vegetali e animali autoctone. Gli animali utilizzano le siepi come fonti di cibo, nascondigli e quartieri invernali. Gli uccelli trovano nelle siepi luoghi per appollaiarsi e cantare e le api trovano fiori. Ci siamo assicurati di piantare solo piante da siepe autoctone. Contestualmente abbiamo piantato anche alberi da frutto disposti a siepi in un altro pendio ripido presente nel terreno.

Mappa 3

Creazione laghetto per irrigazione – Abbiamo creato un laghetto artificiale a monte del terreno. Le funzioni sono molteplici: innanzitutto per l’irrigazione, dato che gli effetti dei cambiamenti climatici rendono le stagioni primaverili ed estive particolarmente siccitose. In secondo luogo, si tratta di una stazione di sosta per la fauna e non a caso sono presenti gli alveari di api in prossimità del lago. La funzione primaria è mostrare un modello alternativo agli agricoltori che, talvolta illegalmente, prelevano l’acqua direttamente dal fiume, già in sofferenza a causa della siccità.

Mappa 4

La prova del successo dei metodi agricoli rigenerativi sui terreni 1-3 (vedi mappa 2) è dimostrata dalla
produzione dei frutti che hanno raggiunto già la stessa quantità e migliore qualità dei frutti dei
terreni intensivi in vicinanza. Dopo qualche anno, quando le nostre misure avranno effetti maggiormente visibili e significativi, i nostri campi sperimentali fungeranno da modello per gli altri agricoltori, con l’auspicio probabile che gran parte deciderà di intraprendere una transizione agro-ecologica fino alla conversione in biologico. In attesa di tali eventi, la nostra mission prevede di proseguire con le attività didattiche, anche con (e per) i nostri volontari e studenti, con esperimenti e analisi dell’Università di Catania e visite guidate che prevedano scambi con esperti e agricoltori del luogo, ma non solo.